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Vacanza e benessere (2°parte): Come sopravvivere al ritorno dalle vacanze

By 18 Agosto 2022 No Comments
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Vacanza e benessere (2): Come sopravvivere al ritorno dalle vacanze

Durante le vacanze, il tuo corpo, il tuo cuore e la tua mente hanno principalmente agito per procurarti piacere e/o rilassamento, e quando arrivi alla fine delle vacanze, i tre si sono ormai “adattati” bene a fare questo. Al ritorno dalle vacanze invece i tre si devono nuovamente “adattare” alla routine quotidiana, fatta anche di cose che non procurano per forza piacere, e con ritmi imposti dall’esterno. Questo ritorno alla normalità- il nuovo adattamento, spesso crea qualche malessere o stress-ti potresti sentire fiacco, più stanco del solito, giù di umore. Come fare perché il ritorno dalle vacanze non sia fonte di stress?

Cosa rende difficile il ritorno dalle vacanze?

A seconda del tipo di vacanze che hai fatto, ecco gli adattamenti richiesti a corpo, cuore e mente, che possono creare difficoltà al ritorno dalle vacanze.

Corpo: Al ritorno dalle vacanze il tuo corpo spenderà energia per affrontare i cambiamenti fisiologici di:

Ritmo giorno–notte: l’ora di coricarsi e svegliarsi, jet-lag ecc.

Temperatura: il passaggio da un clima ad un altro (a.e. dal freddo del Nord al caldo)

Alimentazione: avrai notato che a volte abituarsi a una nuova alimentazione può risultare faticoso. Per fortuna il ritorno a casa significa di solito un ritorno alle abitudini sane, e questo facilita l’adattamento.

Comportamenti: dal fare praticamente esclusivamente ciò che ti piace, seguendo anche i tuoi tempi (per le famiglie con bimbi piccoli ovviamente questo è da prendere con un sorriso più o meno amaro), al ritorno dalle vacanze ti ritrovi a fare anche cose di cui faresti volentieri a meno (disfare la valigia, organizzare la casa, prendere la macchina per raggiungere il lavoro, affrontare riunioni inutili o un collega brontolone).

Pensieri: dal essere focalizzato sul piacere e divertimento- fonte di benessere e di creatività, il pensiero ora deve pianificare, prestare attenzione, risolvere problemi di contenuto o di relazioni, ecc. Purtroppo si tende a focalizzarsi di più sugli eventi negativi che su quelli positivi (il termine che utilizzano gli psicologi per questo errore di valutazione è il “bias negativo”. Perché lo facciamo non lo sappiamo con sicurezza. L’ipotesi evoluzionista è che serviva ai nostri antenati che potevano sopravvivere solo se capaci di identificare in tempo l’orso bruno, mentre quelli rilassati venivano attaccati). Inoltre ci ricordiamo meglio gli aspetti negativi di quelli positivi e quindi ricordi di relazioni che non andavano bene o di lavori che presentavano difficoltà possono facilmente prendere il sopravvento.

Cosa puoi fare te per facilitare il ritorno dalle vacanze?

1. Rendi il ritorno più graduale:

Meglio tornare dalle vacanze quando gli altri sono ancora in vacanza o insieme agli altri. Se torni dopo, è probabile che trovi la scrivania già piena di cose da fare. Lo stesso rischio corri quando fai le vacanze in un periodo in cui non le fa nessun’altro. Risultati di ricerche sulle terapie termali (Strauss-Blasche, Muhry, Lehofer, Moser, & Marktl, 2004) suggeriscono di tornare al lavoro a metà settimana, perché hai la prospettiva del weekend, piuttosto di tornare la domenica e una settimana intera davanti.

2. Prepara il ritorno:

A come fare era dedicato l’articolo precedente “Vacanza e benessere: quali effetti sul cervello e come potenziarli?

3. Primo giorno dopo il rientro dalle vacanze:

Comportamenti

  1. Controlla l’agenda e gli impegni per questa settimana (lavoro e privato).
  2. Cancella il messaggio vocale che annunciava la tua assenza dal telefono e dalla mail. Controlla i messaggi vocali e di posta elettronica e cestina la posta inutile. Come trattare le email al rientro dalle vacanze? E’ meglio organizzare i messaggi e leggerli o per mittente o per argomento, e tra di loro cominci dal più recente. Questo ti permette di vedere a che punto è la situazione. Probabilmente questo è più urgente dal sapere come e perché ci sono arrivati.
  3. Riprendi la lista “da fare” che avevi preparato e la aggiorni con eventuali novità venute fuori dalla posta. Prendi una pausa breve. (come farlo perché sia veramente rigenerante leggi l’articolo sulla pausa breve). Selezionane poi 5 cose che puoi fare oggi.
  4. Torna a casa in orario. Fai una cena semplice, che sia gradevole per tutti. Cercate di condividere aneddoti o pensieri piacevoli. Se la pianificazione è fonte di stress, lasciatelo per un altro momento. Stessa cosa per chi ha almeno un giorno prima di tornare al lavoro e si vuole dedicare alla cosa meno gradevole del ritorno dalle vacanze: disfare le valigie. Fai in modo che sia seguito da una cena semplice e gradevole per tutti.
  5. Riprendi la lista “le cose di cui sono soddisfatto e quelle che vorrei cambiare” che hai preparato prima delle vacanze e mettila in una posizione ben visibile. Se non oggi la puoi riguardare nei prossimi giorni e grazie alla rinnovata creatività potresti avere qualche idea nuova su cosa fare (Bloom et al, 2014).

Pensieri e emozioni

  1. Biologicamente non siamo fatti per fare 2 cose insieme con attenzione focalizzata. Perciò cerca di concentrati su 1 compito alla volta. Ricordati di poi cancellare il compito dalla lista “da fare”! Ti darà soddisfazione. Puoi anche giocare dandoti una monetina, uno smiley, un cuore, insomma qualcosa che ti faccia sorridere. Ricordati che il gioco fa bene, sempre e ovunque.
  2. Sii consapevole che il tuo cervello e il tuo corpo hanno bisogno di un po’ di tempo per ri-abituarsi al nuovo ritmo dopo le vacanze. Osserva le tue difficoltà con curiosità. Esplora tutte le tue sensazioni fisiche, pensieri, emozioni. Magari ti conviene di non pianificare troppi impegni dopo il lavoro ma di riposarti.
  3. Dedica del tempo a ciò che ti piace nel tuo lavoro. Divertiti.
Bibliografia

Bloom, J. De, Ritter, S., Kühnel, J., Reinders, J., & Geurts, S. (2014). Vacation from work : A “ ticket to creativity ” ? The effects of recreational travel on cognitive flexibility and originality. Tourism Management44, 164–171


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