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Interventi Work life balance: sono urgenti perché migliorano la motivazione

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Interventi Work life balance: sono urgenti perché migliorano la motivazione.

Adoro la ricerca psicologica e sociale, perché capace di dare conferma a quello che tante persone intuiscono, aggiungendo un po’ di potere magico a queste intuizioni. Segnalo alcuni dei risultati della ricerca condotta da Randstad e pubblicata sul loro sito Employer Brand Research 2017. L’obiettivo era di comprendere ciò che i dipendenti ricercano e apprezzano dell’azienda dove lavorano o dove vorrebbero lavorare. Emerge il valore della work life balance. Questo è utile per le aziende per individuare delle strategie per attrarre e mantenere le persone di talento. In altre parole per motivarle.

I numeri mondali dicono

A livello mondiale i dati di questa ricerca dicono che le persone sono maggiormente attratti da un lavoro che offre:

  1. Un salario attraente
  2. La sicurezza su lungo termine
  3. la work life balance

Si tratta di dati aggregati, donne e uomini, diversi settori e diverse età.

I numeri italiani dicono

Vivendo la realtà italiana magari stai inarcando le sopracciglia e ti domandi se e quanto la work-life balance conti per i lavoratori italiani. Infatti, spesso, e soprattutto nelle aree dense di imprese di piccole e medie imprese, la work-life balance non sembra un tema importante per le aziende.

I risultati della ricerca sono (almeno per me) sorprendenti: gli italiani valutano l’appetibilità di un lavoro in base a:

  1. La work life balance
  2. La gradevolezza del clima di lavoro (e si, non sto parlando della bellezza- il confort– temperatura, ma della qualità delle relazioni tra le persone)
  3. La sicurezza del lavoro. Notate che uno stipendio adeguato viene sono al 4° posto!

I dati sono solo leggermente diversi se vuoi vedere i risultati per le diverse caratteristiche demografiche: per uomini e donne, giovani e meno giovani, diplomati e no, laureati e no, la work-life balance sta in cima alla lista di ciò che si desidera di un’azienda mettendolo al primo, massimo al secondo posto della classifica. In fondo lo sappiamo benissimo, in Italia, la convivialità, la socialità, il coinvolgimento con la famiglia e gli amici sono dei valori fondanti della società.

Altri dati della ricerca dicono che le aziende italiane sembrano spesso non rispondere a questi desideri e pensano di essere attraenti per altri motivi, perché godono di una buona salute finanziaria, di una buona reputazione o perché usano le ultime tecnologie.

Riesci a sentire l’enormità della differenza tra domanda e offerta?

Cosa può fare l’azienda con queste informazioni?

All’azienda che desidera motivare le sue persone (oltre a trovarle e trattenerle), consiglio di investire in strumenti capaci di garantire la work-life balance e un clima amichevole sul lavoro (vi ricordo che per motivare una persona bisogna rispondere a un suo desiderio).

N.B. con un amico si ragionava sul perché della specifica classifica dei desideri in Italia e del perché della differenza rispetto al mondo. Probabilmente la legislazione in materia lavorativa e l’economia contribuisce alla mancanza del salario adeguato nella lista. A mio avviso, se l’obiettivo è di sapere ciò che motiva le persone, questo aspetto è poco rilevante.


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